Italian Review of Zuppa Inglese
This review by Francesca Odilia Bellino was published on All About Jazz Italia (http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=4954) in May 2010
Inserito Zuppa inglese nel lettore uno pensa di aver sbagliato stanza: i Lapslap rappresentano uno sbriciolamento sonoro totale! E la prima tentazione è quella di cambiare!
La prima traccia è il solo suono di un’ocarina distorto da un laptop, seguito da una seconda di sola distorsione e frantumazione sonora. Ma superato lo scoglio delle prime due tracce, da “droh,” si entra finalmente in un’altra stanza sonora… e le cose vanno meglio. Non che manchi nulla di quanto c’era prima, ma prevale una dimensione più acustica (ocarina e viola da gamba in prima linea), pur sempre addizionata di quella elettronica con computer-strumentati/strumenti-computerizzati.
Le impetuose sonorità del trio Lapslap, accompagnato in questa incisione da Mark Summers alla viola da gamba, non fanno economia di rumori per giungere a quel che deve per forza essere considerata una piacevolezza sonora. Ma questa è caratteristica del trio, impro free + elettronica. Infatti, anche il precedente Itch metteva a dura prova, concedendo tuttavia sprazzi di vero piacere sonoro. Zuppa inglese è per certi versi un po’ oltre e più ostico.
Va detto tuttavia che le tracce centrali sono bellissime. Viola da gamba, ocarina e sassofono (con grandi frullati) costituiscono le trame di una musica interessante, mai banale, quasi amabile all’ascolto. Nella zuppa inglese non finisce tutto compresso e computerizzato, al contrario. Il finale “soup delirium” è sbalorditivo.
Consigliato, ma agli amanti del genere.